Legno. Utilizzo del materiale nelle cucine.


L’utilizzo del legno massiccio nelle cucine è piuttosto limitato. Sono quasi esclusivamente le imprese artigiane che realizzano cucine completamente in questo materiale. Solitamente quello che normalmente appare come legno, è un sottile foglio del materiale chiamato piallaccio, con spessori intorno al millimetro incollato su un pannello. Il legno massiccio lo si può trovare più facilmente nei telai delle ante oppure nelle sedie e tavoli. Oggi è davvero difficile riconoscere se un rivestimento è legno o una sua imitazione. Carte impregnate, laminati e plastiche sostituiscono sempre più spesso i piallacci.

I legni ricostruiti

Il legno multi-laminare, noto per lo più come precomposto o ricomposto, parte da specie legnose meno nobili, ma riesce a imitare qualsiasi essenza con le tonalità di colore desiderate. A volte la definizione della specie legnosa è ambigua. Infatti si usano denominazioni commerciali che sfruttano similitudini apparenti ma che non rispettano la vera classificazione botanica di quel legno.

 

I piallacci, ovvero i derivati del legno

I piallacci sono sottili fogli di legno che vengono incollati sui pannelli dando l’impressione che il mobile sia realizzato interamente in legno massiccio. Le attuali tecnologie di taglio consentono di ottenere piallacci molto sottili, con spessori anche minori di mezzo millimetro. Questo permette di rendere molto produttiva l’operazione e di produrre fogli di legno relativamente flessibili, che possono essere applicati anche su superfici curve. I piallacci, sono incollati ai pannelli con opportuni adesivi e successivamente trattati con diverse tipologie di vernici. Possono però anche essere preventivamente tinti in massa. L’impiego di questi pannelli da benefici  economici, ma anche la possibilità di una maggiore stabilità dimensionale rispetto al legno massiccio.

 

Punti di forza e debolezza.

Tra i punti di forza del legno c’è sicuramente la sua derivazione naturale. Questa rende unico un qualunque oggetto o mobile realizzato con questo materiale. Ha buone caratteristiche meccaniche, bassa densità e buone proprietà isolanti. Oggi si riescono ad ottenere lavorazioni superficiali che comportano l’asportazione differenziata di parti del materiale. In questo modo si può avere il legno “segato”, “spazzolato” oppure “graffiato”.  Da tempo vengono sperimentati trattamenti che hanno lo scopo di modificare la composizione chimica al fine di migliorarne alcune caratteristiche, cercando in particolare di limitare il degrado superficiale. Tra i trattamenti, i più noti sono quelli termici. Per effetto del calore i costituenti del legno subiscono diverse trasformazioni di tipo chimico che permettono una diminuzione delle aggressioni biologiche. Una conseguenza del termotrattamento è lo scurimento del materiale in tutta la sua massa, che permette quindi di evitare coloranti artificiali. Tuttavia, alcune proprietà, come quelle meccaniche vengono generalmente ridotte dalle alte temperature del processo del legno termotrattato.

Anta in legno di rovere naturale.

Anta in legno di rovere naturale.

Uso e manutenzione.

Scegliere una cucina in legno significa mettere in conto di doverla trattare con molta cura. Soprattutto per quanto riguarda i piani di lavoro. La pulizia deve essere sempre effettuata con costanza, evitando il contatto prolungato delle superfici con agenti sporcanti. Si deve evitare l’impiego di detergenti a pH basico, soprattutto quelli contenenti ammoniaca. Anche l’uso di getti di vapore devono essere assolutamente evitati. I solventi (acetone e alcol) possono facilmente scogliere e intaccare i rivestimenti protettivi applicati sul legno. Sono però disponibili dei kit di manutenzione che permettono di mantenere nel tempo la bellezza del materiale. La luce, infine, può portare a differenze cromatiche.

 

I pannelli: la base portante della cucina.

I materiali che costituiscono la base portante di tutti i mobili moderni sono i pannelli: truciolari e i pannelli di fibre. Per la loro produzione si utilizzano minute frazioni di legno, i trucioli e le fibre. Queste vengono compattate e fissate fra loro per effetto del calore e della pressione in presenza di particolari resine che fungono da “legante”.

Cucina in rovere, telaio in legno massello impiallacciato in Rovere naturale o laccato a poro semiaperto in 8 varianti.

Cucina in rovere, telaio in massello impiallacciato in Rovere naturale o laccato a poro semiaperto in 8 varianti.

I truciolari sono composti da elementi più grossolani, mentre gli MDF hanno struttura molto più omogenea e fine. Questo consente lavorazioni più simili a quelle effettuabili con il legno massiccio come l’arrotondamento degli spigoli o la sagomatura. La superficie di questi pannelli deve essere necessariamente rivestita, non avendo qualità estetiche e prestazionali adeguate. Il rivestimento viene effettuato con vernici coprenti o con sottili fogli di altri materiali.

 

Aspetti dei pannelli da considerare.

Un aspetto negativo dei pannelli è la tendenza a rigonfiarsi per contatto diretto con l’acqua. Per questo motivo, le superfici vengono rivestiti con materiali impermeabili, evitando qualsiasi apertura o fessura nella quale l’acqua possa infiltrarsi. Se i pannelli impiallacciati vengono impiegati nelle superfici dei tavoli, in particolare con finiture al “naturale” o “poro aperto”, il contatto prolungato con l’acqua può provocare la formazione di “bolle”, che evidenziano il rigonfiamento del pannello. Un altro pericolo è l’emissione della formaldeide. In Italia un decreto del Ministero della Salute, obbliga ad utilizzare pannelli di classe E1.

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